Angela Frattini, arteterapeuta formata alla scuola Stella Maris, ci descrive l’esperienza dei laboratori di acquerello per bambini svolti in occasione della mostra “Kandinsky-Cage: musica e spirituale nell’arte”, in un viaggio che oscilla tra passato e presente, tra l’intento dell’artista e la pratica esperienziale dei bambini oggi.
Come i piccoli si sono immersi nei colori, noi immergiamoci in questo viaggio.
La mostra Kandinsky-Cage: dove, come, quando
Durante la grande mostra “Kandinsky-Cage: Musica e Spirituale nell’arte” in Palazzo Magnani a Reggio Emilia (dal 11/11/2017 al 18/03/2018) abbiamo tenuto, in parallelo, un ciclo di laboratori sul tema del colore indirizzati alle classi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie.
Tra novembre e febbraio io e Maria Luisa Bergianti abbiamo condotto i laboratori di acquerello secondo il Metodo “Stella Maris” indirizzati a più di quaranta classi della provincia di Reggio Emilia: abbiamo lavorato con più di ottocento bambini entusiasti di immergersi nel colore.
Il ritmo e i canti accompagnavano l’esperienza pittorica creando la musicalità necessaria che preparava all’incontro con il colore
Un tuffo nella storia
A partire dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri le indagini in campo scientifico rifletterono l’esigenza di un’aspirazione all’armonia dell’individuo con il tutto, di una spiritualizzazione del lavoro artistico che produsse un forte impatto sulle arti figurative.
Kandinsky aprì la ricerca sul suono interiore dei segni e dei colori, in una continua ascesa verso la libertà dalla materia fino a giungere all’astrattismo spirituale.
Questo artista di rara qualità nell’ottobre del 1911, con Franz Marc, uno dei più rilevanti pittori dell’espressionismo tedesco, fondò l’associazione “Il cavaliere azzurro” accomunati dal desiderio di stabilire una relazione tra filosofia, religione, scienza e musica; il carattere principale del gruppo era la visione comune dell’arte come impulso interiore dell’uomo-artista.
Questa visione intimistica dell’arte, concepita come esperienza esistenziale, vide confluire le posizioni personali dei due fondatori in concetti già espressi da Johann Wolfgang von Goethe, Friedrich Shiller e Rudolf Steiner.
Vasilij Vasil’evič Kandinsky a seguito dell’incontro con Rudolf Steiner e dallo studio di alcune sue opere come “Teosofia” e “Introduzione alla conoscenza sovrasensibile all’autodeterminazione umana” trasse ispirazione per la pubblicazione del suo libro “Lo spirituale nell’arte”.
Nel suo libro Kandinsky scrive che il primo effetto della contemplazione del colore è che “l’occhio viene stregato dalla bellezza e da altre qualità dei colori“. Chi guarda prova un sentimento di soddisfazione, di grande piacere, come un “buongustaio quando ha in bocca il boccone prelibato”.
I bambini durante il laboratorio “La luce del colore”
Per questo ci interessava che il bambino della scuola materna, durante il laboratorio “La luce del colore“, potesse dipingere ad acquerello con i tre “colori splendore“: per gustarli, per fare l’esperienza della bellezza, della moralità e affinché potesse immergersi nella particolare brillantezza del colore naturale di origine minerale, che viene sperimentata nell’atto artistico che si riflette nell’interiorità.
La bellezza e la luce del colore si amplificano quando il colore viene diluito con l’acqua, in questo modo diventa quasi trasparente e può rivelare al meglio la sua natura.
Il bambino più piccolo gustava il colore che si muoveva liberamente sul foglio bagnato creando chiazze di tonalità diverse che si incontravano continuamente sul foglio, portando alla nascita di altri colori; questa esperienza suscitava meraviglia, entusiasmo, approfondimento del senso del bello, sensazione di benessere, pienezza. Ogni volta ne uscivano dei piccoli gioielli di opere d’arte astratte come quelle del grande maestro Kandinsky.
I “colori splendore” e il loro movimento
Per Kandinsky il compito dell’artista è quello di portare luce nelle profondità dell’animo umano, i bambini quando dipingevano erano dei piccoli artisti che sperimentavano questa luce del colore. Il compito dell’artista è quello di portare luce nelle profondità dell’animo umano. ( Kandinsky ) Kandinsky descrive le qualità del giallo che irradia: il suo primo movimento è la tendenza ad avvicinarsi a chi guarda. L’azzurro invece si allontana da chi guarda ma ha in se’ un movimento centripeto; infine descrive il rosso come un colore molto caldo, vivo, vivace che suscita forza. Il movimento di questi colori viene ampliamente trattato da R. Steiner nel suo libro “L’essenza dei colori” i cui concetti sono alla base del metodo di arte-terapia “Stella Maris”. Il secondo effetto della contemplazione del colore di cui Kandinsky parla è che il “colore suscita una vibrazione nell’anima”. Il colore suscita una vibrazione nell’anima. ( Kandinsky ) Infatti i colori che vengono dipinti dal bambino sul foglio agiscono con le loro qualità intrinseche mettendo in movimento l’animo del bambino. Lo fanno vibrare donando pace, tranquillità, portando gioia ed entusiasmo unitamente a forze di coraggio e vitalità a seconda del colore sperimentato. L’esperienza artistica veniva poi accompagnata dal ritmo per riprendere il tema centrale della mostra: l’incontro tra arte e musica, l’una ispiratrice dell’altra. La contemplazione di un’opera d’arte crea una musicalità interiore e la musica ispira un componimento artistico. I laboratori iniziavano e si concludevano in cerchio con girotondi legati al periodo dell’anno, per riprendere l’esperienza in movimento della forma geometrica più utilizzata da Kandinsky nelle sue opere, per far vivere ai bambini nelle membra il cerchio, che per Kandinsky è una linea curva in movimento che ha una musicalità sonora e silenziosa allo stesso tempo: il cerchio come esperienza del tutto, cielo e terra. I bambini hanno davvero gustato l’immergere le loro mani nell’acqua per preparare il foglio all’incontro con il colore. Con sorpresa ci tendevano la mano pronta ad essere accarezzata dal grande pennello di setole naturali. Il ritmo e i canti accompagnavano l’esperienza pittorica creando la musicalità necessaria che preparava all’incontro con il colore, in cui si immergevano spesso con dedizione e devozione facendo nascere ogni volta libere espressioni di loro stessi. Realizzando, i bambini, quello che è per Kandinsky il compito dell’Artista: portare luce nelle profondità dell’animo umano.
Angela Frattini arteterapeuta del colore secondo il Metodo Stella Maris http://www.facebook.com/pg/angela.frattini.arteterapeuta.del.colore
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