ospite del seminario di pittura di Natale
Come ogni anno alla Scuola del colore Stella Maris, il Natale in arrivo è l’occasione per sostare, uscire dai programmi formativi e aprirsi all’atmosfera che si dispiega come un manto beneaugurante per tutti. E cosa c’è di meglio di prepararsi a questa atmosfera festiva degli esercizi pittorici del Metodo Stella Maris?
Anche quest’anno li potremo sperimentare con la Direttrice e Arteterapeuta Carla Borri tramite la fiaba di Biancaneve, presso la sede della Scuola a Bologna in via Saffi 30, dalle 9,00 alle 18,00 di sabato 18 dicembre.
“Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?” Chi non ricorda la domanda della Regina? E la risposta dello specchio magico: “Mia regina, la più bella sei tu”?
Nelle versioni più antiche della fiaba la Regina fa questa domanda per 7 volte allo specchio, ma solo 2 volte la risposta soddisfa la Regina: la prima e sesta. Le altre cinque volte no, non la soddisfano affatto perché lo specchio risponde che: “Biancaneve è mille volte più bella”.
In tutto sono 7 “a domanda-risponde”, 7 come i Nani. C’è forse un nesso?
Ecco, ad esempio, una di quelle coincidenze e notazioni che ci fanno capire come le Fiabe con la “F” maiuscola non siano solo robetta per bambini, ma vere perle di saggezza da approfondire e meditare specialmente da adulti: per coglierne le forze terapeutiche e orientative.
E la dualità Regina-Biancaneve? La prima, nella favola, viene presentata come matrigna, bella orgogliosa e intollerante (un poco come l’attuale civiltà umana); la seconda come bella e ingenua (un poco come la volontà sociale individuale tutta ancora da sviluppare).
Tutti ricordiamo la mela avvelenata che per lunghi anni ostacolerà la felicità di Biancaneve, pochi rammenteranno che per ben tre volte la Regina si traveste per “sistemare” definitivamente la sua rivale: la prima come vecchia Mercante tenta di soffocare Biancaneve con una stretta cintura, la seconda come vecchia Merciaia ci prova con un pettine e l’ultima volta come vecchia Contadina. Diversamente dalle prime due volte, salvata dai Nani, Biancaneve cede alla mela avvelenata. Non morirà, dormirà.
Chi è Biancaneve allora? A cosa allude il desiderio della Regina-madre, che muore al partorirla? Cosa significano le sue parole: “Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come l’ebano? Perché alla fine la Regina-matrigna viene condannata a indossare le pantofole roventi?
A quali profondi significati della vita si allude nella simbologia della Fiaba?
Ad alcune di queste domande daranno risposta gli esercizi pittorici secondo il metodo Stella Maris del seminario di Natale: un’esperienza da non perdere.
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